L’importanza dell’igiene degli Impianti Aeraulici

interno canale dell’aria
Il ricorso frequente alla
climatizzazione dell’aria negli ambienti di lavoro e nei luoghi caratterizzati da una costante presenza umana (ospedali, case di riposo, aziende alimentari, uffici, istituti bancari, hotel ecc…) sta sollevando in tutto il mondo molti problemi legati alla
salubrità e alla
sanità degli stessi
impianti di climatizzazione, quali
condotte aerauliche, fancoil, aerotermi e split.
La periodica pulizia o la sola sostituzione dei
filtri nelle Unità Tecnologiche e nei Diffusori finali infatti non è assolutamente sufficiente dato che, all’interno di tali impianti, si accumulano col tempo strati di polveri e detriti che costituiscono ideali terreni di sviluppo per colonie di
microrganismi quali
batteri, muffe e funghi ai quali vanno spesso ad aggiungersi anche pollini e allergeni.

colonie di muffe e batteri
Questi sono in grado di causare serie patologie come
allergie respiratorie,
irritazioni oculari, stati di malessere generalizzato (mal di testa, sintomi influenzali ecc.) conosciuti a livello internazionale con il nome di “
Sick Building Syndrome – Sindrome da edificio malato“, che interessa oltre il 20% degli occupanti.
Come se ciò non fosse sufficiente all’interno dei
canali rimangono spesso residui di cantiere in seguito al montaggio dei singoli componenti quali ad esempio limature di ferro, fibre minerali, residui di olio, frammenti di cartongesso ecc…

batterio della Legionella
In definitiva la cattiva qualità dell’aria respirata all’interno degli edifici si traduce spesso in rischi per la salute e in perdite economiche dovute sia all’aumento dell’assenteismo che al calo della produttività.
In casi estremi all’interno delle
vasche di raccolta dell’UTA e nelle condotte dell’
acqua sanitaria, possono svilupparsi bacilli molto più pericolosi come la
Legionella pneumofila in grado di risultare letale nelle persone più sensibili o immunodepresse, perchè responsabile di un’affezione polmonare acuta conosciuta comunemente come
Morbo del Legionario.